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Evento online
- 14 Maggio 2021 - ore 9.00
- Auditorium della conciliazione - Roma

Terza Edizione
#quota500mila
SOS-Tenere
Allarme culle vuote
“Inverno demografico”, “culle vuote”: tante definizioni e poca concretezza, fino ad ora, intorno a un tema da cui passa il futuro del Paese. Il declino demografico avviatosi dal 2015 è stato accentuato dagli effetti dell’epidemia Covid-19.
Il nuovo record di poche nascite (392.598 nascite nel 2022) e l’elevato numero di decessi (più di 700mila), mai sperimentati dal secondo dopoguerra, aggravano la dinamica naturale negativa che caratterizza il nostro Paese.
SGdN è un evento organizzato per:
- riflettere su un tema capace di unire tutto il Sistema Paese;
- provare a fare proposte concrete per invertire il trend demografico;
- immaginare una nuova narrazione della natalità.

Lo scorso anno abbiamo perso una città come Bari. Trecentoventimilanovecentouno italiani, per la precisione.
Perché lo scorso anno sono morte 713.499 persone, ma ne sono nate appena 392.598. Un record assoluto.
Due anni fa, in un silenzio ancora più assordante, complice il Covid, il saldo morti/nati era stato di circa 350mila. Avevamo perso una città come Firenze.
Partendo da un’attenta analisi dei dati Istat, si cercherà di fare una sintesi chiara e puntuale delle criticità da risolvere urgentemente, confrontandoci con i rappresentanti del Sistema Paese (istituzioni, aziende, banche, media, mondo della cultura e dello spettacolo, società civile).
Mai così pochi bambini nati dall’Unità d’Italia: il nostro sistema economico è in serio pericolo.
399.431 nascite
nel 2021
713.499 decessi
nel 2022
392.598 nascite
nel 2022
Un traguardo concreto: #quota500mila nascite entro il 2033!
Salute
Garantire un sistema sanitario adeguato, che tuteli la salute dell’infanzia.
Scuola
Investire nell’educazione scolastica come fondamenta per il nostro Paese.
Incentivare
Provare a fare proposte per invertire un trend demografico che ha radici profonde.

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Partecipa agli spettacoli di SGdN
I figli sono un dono, ma rappresentano anche un bene comune, capitale umano, sociale e lavorativo. Essi sono il bene più importante che ogni generazione produce e che lascia in eredità al mondo che verrà.
La dinamica demografica del 2021 continua a essere negativa: al 31 dicembre la popolazione residente è inferiore di circa 253 mila unità rispetto all’inizio dell’anno; nei due anni di pandemia il calo di popolazione è stato di quasi 616 mila unità soprattutto per effetto del saldo naturale.
Il record negativo di nascite dall’Unità d’Italia registrato nel 2019 è di nuovo superato: i nati della popolazione residente nel 2021 sono stati appena 399.431, in diminuzione dell’1,3% rispetto al 2020 e quasi del 31% a confronto col 2008, anno di massimo relativo più recente delle nascite. Il calo dei nati totali già osservato nel corso del 2020 (-3,6% rispetto al 2019) tuttavia è dovuto solo in parte limitata agli effetti della pandemia. I primi effetti sulle nascite riferibili ai concepimenti di marzo e aprile 2020 (primo lockdown) possono, infatti, essere osservati a partire dagli ultimi due mesi dell’anno, soprattutto a dicembre 2020 (-10,7%). L’andamento delle nascite nel corso del 2021 consente di avere un quadro più dettagliato delle conseguenze che l’epidemia ha avuto sull’andamento delle nascite. (Fonte: Istat)
Intanto, il sistema di welfare italiano è detto “a ripartizione”, ovvero fondato su un forte patto intergenerazionale: la sua sostenibilità è garantita dal fatto che gli attuali contribuenti, con la corresponsione dei loro tributi, sostengono le prestazioni pensionistiche di coloro i quali sono già in pensione; a loro volta, questi cittadini che oggi sostengono tale impianto vedranno pagate le proprie pensioni grazie ai giovani lavoratori del futuro, e così via.
Con meno nati e quindi con meno contribuenti risulta facile prevedere il collasso di quei pilastri fondamentali su cui regge il nostro Paese, come il sistema scolastico, la sanità pubblica, le pensioni.
Popolazione mondiale
58.983.122
Popolazione italiana
(-253.091 sul 31 Dicembre 2020)
10.493.558
17.887.627
Anziani (60+ anni)
Popolazione mondiale
Popolazione italiana
Giovani (0-19 anni)
Anziani (60+ anni)
I figli sono un dono, ma rappresentano anche un capitale umano, sociale e lavorativo. Essi sono il bene più importante che ogni generazione produce e che lascia in eredità al mondo che verrà.
La dinamica demografica del 2021 continua a essere negativa: al 31 dicembre la popolazione residente è inferiore di circa 253mila unità rispetto all’inizio dell’anno; nei due anni di pandemia il calo di popolazione è stato di quasi 616 mila unità soprattutto per effetto del saldo naturale.
Il record negativo di nascite dall’Unità d’Italia registrato nel 2019 è di nuovo superato: i nati della popolazione residente nel 2022 sono stati appena 392.598.. Il calo dei nati totali già osservato nel corso del 2020 (-3,6% rispetto al 2019) tuttavia è dovuto solo in parte limitata agli effetti della pandemia. I primi effetti sulle nascite riferibili ai concepimenti di marzo e aprile 2020 (primo lockdown) possono, infatti, essere osservati a partire dagli ultimi due mesi dell’anno, soprattutto a dicembre 2020 (-10,7%). L’andamento delle nascite nel corso del 2021 consente di avere un quadro più dettagliato delle conseguenze che l’epidemia ha avuto sull’andamento delle nascite. (Fonte: Istat)
Un figlio non è un bene privato, ma un bene comune che genera futuro e speranza.
Intanto, il sistema di welfare italiano è detto “a ripartizione”, ovvero fondato su un forte patto intergenerazionale: la sua sostenibilità è garantita dal fatto che gli attuali contribuenti, con la corresponsione dei loro tributi, sostengono le prestazioni pensionistiche di coloro i quali sono già in pensione; a loro volta, questi cittadini che oggi sostengono tale impianto vedranno pagate le proprie pensioni grazie ai giovani lavoratori del futuro, e così via.
Con meno nati e quindi con meno contribuenti risulta facile prevedere il collasso di quei pilastri fondamentali su cui regge il nostro Paese, come il sistema scolastico, la sanità pubblica, le pensioni.

Il crollo delle nascite nel 2022
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